Credo d'aver chiarito altrove(540) più diffusamente il vero significato del sonetto. E per quanto riguarda l'uso di travestire i nomi delle virtù per velare il proprio pensiero, si osservi che esso è usato anche dal Boccaccio, in un sonetto molto analogo a questo, ove si dice che Amore vuole fede e con lui sono legate speranza, timore, gelosia, leanza, umanitade. Sette virtù in tutto, nelle quali Amore ha preso il posto della carità e il poeta continua ricordando che Amore fa stare l'anima soggetta a Lia per amore di Rachele, cioè all'operazione per amore dell'eterna contemplazione, che è l'ultimo bene cui si mira(541).
Due donne in cima de la mente miavenute sono a ragionar d'amore:
l'una ha in sé cortesia e valore,
prudenza e onestà in compagnia;
l'altra ha bellezza e vaga leggiadria,
adorna gentilezza le fa onore:
e io, merzé del dolce mio signore,
mi sto a piè de la lor signoria.
Parlan bellezza e virtù a l'intelletto,
e fan quistion come un cor puote stareintra due donne con amor perfetto.
Risponde il fonte del gentil parlarech'amar si può bellezza per diletto,
e puossi amar virtù per operare.
LXXXVII. La ballata: I' mi son pargoletta bella e nova, ripete i soliti pensieri mistici. La pargoletta dice:
I' mi son pargoletta bella e nova,
che son venuta per mostrare altruide le bellezze del loco ond'io fui.
I' fui nel cielo, e tornerovvi ancoraper dar de la mia luce altrui diletto;
e chi mi vede e non se ne innamorad'amor non averà mai intelletto.
La Sapienza santa è discesa dal cielo e con l'excessus mentis vi deve tornare.
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Boccaccio Amore Amore Amore Lia Rachele Sapienza
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