Egli diffida delle donne giovani (della «gente verde»)(545)-, cioè forse di questi tentativi rinnovati e crede che potranno fare fronde sì, ma frutto no, come quei tronchi senza radice che fanno foglie, ma non possono arrivare a far frutto. Abbiamo visto che Dante riorganizzò invece per conto suo la setta, ma a questa proposta di Cino non consentì.
I' ho veduto già senza radicelegno ch'è per omor tanto gagliardo
che que' che vide nel fiume lombardocader suo figlio, fronde fuor n'elice:
ma frutto no, però che 'l contradicenatura, ch'al difetto fa riguardo,
perché conosce che saria bugiardosapor non fatto da vera notrice.
Giovane donna a cotal guisa verdetalor per gli occhi sì a dentro è gita,
che tardi poi è stata la partita.
Periglio è grande in donna sì vestita:
però (l'affronto) de la gente verdeparmi che la tua caccia (non) seguer de'.(546)
XCVI-XCVIII. Dell'altra coppia di sonetti scambiati fra Cino e Dante: Perch'io non trovo chi meco ragioni, e Dante io non so in quale albergo suoni, vero tipo di sonetti in gergo informativi, belli, significanti e ben riusciti, ho già parlato. Appartiene allo stesso gruppo l'altro di Cino da Pistoia: Dante io ho preso l'abito di doglia, pianto e disperazione forse nel tragico momento in cui con la morte di Arrigo crollò ogni speranza dei «Fedeli d'Amore».
XCIX. L'ultimo sonetto di questo gruppo: Messer Brunetto questa pulzelletta, accompagnò probabilmente l'invio del Fiore, del quale si dice che dev'esser letto «sanza risa» e che:
La sua sentenzia non richiede fretta,
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