né luogo di romor né da giullare;
anzi si vuol più volte lusingareprima che 'n intelletto altrui si metta.
Il che vuol dire che non bisogna credere che le sue lubricità siano per ridere e che c'è sotto un assai serio e tragico intendimento e abbiamo visto quale e quanto tragico esso sia.
E anche se non si trattasse del Fiore, è bene continuare a leggere i versi che seguono per il caso che qualcuno dubitasse ancora che le poesie che si mandavano questi tali dovevano essere lette e comprese in piccole congreghe di gente che sapeva intendere i loro significati reconditi.
Se voi non la intendete in questa guisa,
in vostra gente ha molti frati Alberti
da intender ciò che è posto loro in mano.
Con lor vi restringete senza risa;
E se li altri de' dubbi non son certi,
ricorrete a la fine a Messer Giano.(547)
2. Le canzoni d'odio contro la «Pietra»
Chi mi ha seguìto fino qui ha già compreso da sé quale sia il vero significato di quelle canzoni di Dante che vanno sotto il nome di «pietrose» e che la critica ingenua crede scritte da Dante in qualche accesso di furore sadico per una terribile donna ch'egli avrebbe amato furiosamente non si sa quando, non si sa dove, quantunque in verità non ne dica che vituperi esprimendosi con quelle che il Carducci chiamava «le bizzarrie muscolari e sanguigne delle pietrose».(548)
Il fatto è questo, che in quel tale ottenebramento prodotto dalla critica «positiva», la gente non s'è accorta che queste poesie in quanto parlano di «Pietra» non sono canzoni d'amore ma di odio, e che Dante ha accuratamente mescolato nelle sue parole l'esaltazione amorosa di una giovane donna veramente amata (la setta), con gli sfoghi di odio contro un'altra donna che si chiama «Pietra». E quello che già sappiamo a proposito del significato della parola «Pietra» nel gergo ci spiega tutto.
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