Dolesi l'una con parole molto,
e 'n su la man si posacome succisa rosa;
il nudo braccio, di dolor colonna,
sente l'oraggio che cade dal volto;
l'altra man tiene ascosala faccia lagrimosa:
discinta e scalza, e sol di sé par donna.
Come Amor prima per la rotta gonnala vide in parte che il tacere è bello,
egli, pietoso e fello,
di lei e del dolor fece dimanda.
«Oh di pochi vivanda»,
rispose in voce con sospiri mista,
«nostra natura qui a te ci manda:
io, che son la più trista,
son suora a la tua madre, e son Drittura;
povera, vedi, a panni ed a cintura».
Quando Amore ha saputo chi sia la prima delle tre donne, è preso da doglia e da vergogna per lo stato di lei e vuol sapere chi siano le altre due. Essa lo spiega. L'una è stata generata da lei stessa alle sorgenti del Nilo, e questa a sua volta «mirando sé nella chiara fontana», ha generato la terza.
Se questa che ha per la «gente grossa» il nome di Drittura è un'antichissima setta gnostica, è perfettamente naturale che essa dica di venire dalle sorgenti del Nilo. È proprio, come è noto, dall'Egitto che venne tutta quell'antichissima sapienza che poi attraverso Platone e il neoplatonismo si immise nel Cristianesimo sotto il nome di gnosticismo. Questa prima idea gnostica, dunque, generò sul Nilo la seconda delle donne, quella che si asciuga la treccia bionda e che, per quanto non sia facile il precisare il suo nome, è un'altra delle sette maltrattate e disertate al tempo di Dante. Questa a sua volta ha generato la terza, specchiandosi nella chiara fontana, cioè nella solita e tante volte citata fontana d'insegnamento, che è la tradizione dell'insegnamento mistico iniziatico.
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