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      La semplificava, in quanto affermava che la sola restaurazione dell'Impero avrebbe purificato la Chiesa e la sua dottrina facendola tornare di meretrice in Beatrice; d'altra parte profetizzando, come per ispirazione divina, la prossima restaurazione dell'Impero, veniva a profetizzare la semplice restaurazione delle condizioni originarie del riscatto umano, che erano state, secondo Dante, turbate e che, appena ristabilite quali erano quando sul mondo dominavano insieme la Croce e l'Aquila, avrebbero reso di nuovo il mondo perfetto e felice.
      2. La dottrina originale della «Divina Commedia»
      e il suo nuovo simbolismoPer giungere a questa sua concezione religiosa e profetica, Dante compose la sua mirabile dottrina della Croce e dell'Aquila e ne fece la segreta esposizione nel Poema Sacro.
      La dottrina, chiara oramai in seguito alla luce delle prime intuizioni del Foscolo, alle mirabili rivelazioni pascoliane e allo sviluppo di esse con la scoperta delle simmetrie segrete della Croce e dell'Aquila, è questa. Il peccato originale, violando la «originalis justitia», cioè la prima legge data all'intelletto e all'operazione dell'uomo (l'albero d'Adamo), rese l'uomo infermo nella vita contemplativa e nella vita attiva, indusse in lui quelle che Sant'Agostino chiamò ignorantia (impossibilità di scire recte) e difficultas (impossibilità di recte facere). La grazia volle riscattare e salvare l'uomo e per questo essa operò con quelli che Dante nella Monarchia chiama i due remedia contra infirmitatem peccati(578).


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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