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      Duplice era infatti la corruzione della natura umana, l'una corruzione riguardava la vita contemplativa, l'altra la vita attiva. E Dio pertanto a risollevare l'uomo operò come divina Sapienza (per la vita contemplativa) e come Giustizia (per la vita attiva).
      Ma lo strumento necessario della Grazia per sanare l'uomo nella vita contemplativa, per rendergli cioè lo scire recte, è la Croce, e lo strumento necessario della Grazia per sanare l'uomo nella vita attiva, per rendergli il recte facere, è l'Aquila. La Croce e l'Aquila sono le due forze salvatrici del genere umano in quanto la Croce sola è rimedio contro l'ignorantia, l'Aquila sola è rimedio contro la difficultas.
      Ma la Croce e l'Aquila vincono così non solo i due poenalia del peccato originale (ignorantia e difficultas), ma anche le due divisioni fondamentali del peccato attuale, incontinenza e ingiustizia. Infatti la Croce sola può divergere l'uomo dal bene falso rivelandogli il bene vero e l'Aquila sola può reprimere la deviazione dell'ingiustizia che è cupidigia liquata in volontà iniqua. Così la divina Sapienza ha per suo strumento necessario la Croce, la divina Giustizia ha per suo strumento necessario l'Aquila. Ma la Croce e l'Aquila in tanto possono pienamente operare nel mondo in quanto l'una sia affidata alla Chiesa, l'altra all'Impero, che rappresentano quindi le due autorità guidatrici e sanatrici degli uomini, l'una per la vita contemplativa, l'altra per la vita attiva, i due remedia contra infirmitatem peccati.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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