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      E vedrai Santa Fior com'è secura!
      Ma v'è un punto nel quale il ricordo del gergo è forse più tragico e profondo. Nella Divina Commedia non appare «Pietra» né il suo nome. La figura di Pietra è stata assunta apocalitticamente dalla meretrice. Tuttavia i Papi simoniaci sono ficcati «per la fessura della pietra piatti» e finiscono misteriosamente giù giù nel seno di questa «pietra» e un altro Papa avaro è legato alla pietra del pavimento nel Purgatorio, e v'è di più: se non appare «Pietra», si parla però di colei che impietra, che fa di smalto, la Gorgone, che significa certamente l'errore intellettuale, addirittura l'eresia.(586) Non forse Dante volle addirittura dire che l'errore della Chiesa corrotta, negatrice e usurpatrice dell'Impero, che era Pietra e impietrava gli altri («Petra è di fuor che dentro petra face») era addirittura l'eresia dannatrice che si ergeva a impietrare gli uomini sulla porta dell'ingiustizia, sulla porta di Dite, finché non venisse a infrangere quella porta il Messo celeste con la virtù dell'Aquila?
      Naturalmente se Dante pensò questo, non intese di dire (giova ripeterlo) che era eresia impietrante tutta la dottrina della Chiesa(587), ma che era eresia impietrante quella corruzione della Sapienza santa che egli chiamò la meretrice, quella che distribuiva «i privilegi venduti e mendaci», quella che mentiva in materia di fede per servire gli appetiti mondani dei pontefici corrotti, negando i diritti sacri di quell'Aquila senza la quale non c'è salvazione.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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