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      Questa è una donna! Ma che "Morte" nel senso di "Chiesa corrotta"! Questa è la morte cessazione della vita!». E con maggiore o minore enfasi mi ripeterà il senso letterale delle poesie, specie in quei pochi passi dove è molto ben riuscito, dimenticandosi di tutti i punti ove non è affatto chiaro e considerando questo come un argomento contro di me, come se io avessi affermato non esistere in quelle poesie alcun senso letterale. Ho chiamato questa l'ingenuità legittima, infatti a essa non saprei opporre che questo fatto: che i «Fedeli d'Amore» hanno sempre dichiarato di parlare secondo un senso per chi ha «sottile intendimento» e secondo un altro per la «gente grossa». C'è dunque tutta una categoria di persone, alla quale non si può contestare il diritto di tenersi esclusivamente al senso letterale di queste poesie; ma è quella che gli stessi poeti dispensarono dal cercare i sensi profondi.
      2. Le Obiezioni
      Non intendo con questo d'avere esaurito la serie di tutte le pseudo-obiezioni che la critica «positiva» sarà capace di sollevare contro la mia tesi. È noto che in fatto di discorsi sciocchi la natura umana è fecondissima e ricca d'imprevisti. Passo invece ad accennare ad alcune delle obiezioni serie che la mia interpretazione può sollevare, ai dubbi che essa ha sollevato anche in me.
      Anzitutto vien fatto di domandarsi: se questa gente di regola parlava della Sapienza o della setta quando sembrava che parlasse d'amore, dobbiamo ritenere che essa non sia stata mai innamorata? Non sarebbe questo fatto alquanto strano?


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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