Per quanto riguarda l'origine del movimento ho già accennato a un'ipotesi che è convalidata dalla conoscenza che abbiamo ormai della poesia persiana. Dalla Persia, ho detto, si originano tanto la corrente manichea che finisce nel movimento Albigese (così legato alla poesia trovadorica), quanto il movimento mistico dei Sufi che sviluppa le forme persiane della poesia d'amore mistico e che influenza i Crociati (molti dei quali erano provenzali), e influenza i Templari, distrutti nel primo decennio del secolo XIV perché accusati di dottrine segrete e musulmane.
Il movimento manicheo è così strettamente intrecciato a una quantità d'idee d'origine gnostica, che molti considerano addirittura i manichei Albigesi come una setta gnostica.
Se si consideri bene il carattere di questa poesia d'amore esaltatrice della Sapienza santa, della pura contemplazione che s'identifica con l'Intelligenza attiva, si vedrà che per lo meno nella poesia del dolce stil novo e particolarmente in quella di Guido Cavalcanti è vivo il senso dell'opposizione dell'intelletto puro (contemplazione) alla virtù pratica. Tutta quella poesia è concentrata nell'idea che la beatitudine sia puramente contemplativa, che la Sapienza santa rivelata alla Chiesa sia pura dottrina di verità.
E tutto questo ci richiama al carattere fondamentale dello gnosticismo, il quale consisteva appunto nel concepire il messaggio cristiano e la stessa redenzione di Cristo, soprattutto come rivelazione. Lo gnosticismo, come si sa, ha questo di caratteristico: che tende a considerare il riscatto umano come effetto di una nuova conoscenza acquisita, a concentrare nella conoscenza la forza della salvazione.
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