5. L'ipotesi che tutte le oscurità e le assurde contraddizioni della poesia d'amore si possano spiegare con la cattiva moda e col gergo letterario, si è tradotta da molti anni in una comoda e vaga affermazione non provata e che s'infrange pietosamente avanti a oscurità del genere di quelle de I Documenti d'Amore.
6. Ricorrere all'«Intelligenza attiva» per spiegare la poesia dei «Fedeli d'Amore» è assolutamente indispensabile per intenderne qualche cosa, ed essa appare addirittura col suo nome nella maniera più chiara sotto la figura della donna.
7. «Ancidere» nel linguaggio di Dante e dei suoi amici significa proprio «uccidere», come dico io.
Mi sia lecito dopo questo esprimere l'augurio che un dotto come il Bertoni, che ha una così profonda conoscenza delle cose medioevali e tanto amore per la verità, possa e voglia concedere, quando che sia, alla mia tesi una più profonda attenzione. Egli ha già intuito, mi sembra, che non si può negare l'evidenza della mia dimostrazione entro certi limiti; vuol soltanto circoscrivere la mia tesi, ma non dubito che le sue impressioni di oggi, forse alquanto affrettate, non potranno cedere il posto col tempo a un giudizio anche più favorevole o per lo meno a obiezioni più convincenti che saranno certamente preziose per la soluzione del problema.
Le obiezioni di Luigi Tonelli
L'articolo di Luigi Tonelli riguardante il mio libro è pubblicato nel «Resto del Carlino» del 26 gennaio 1929 e ha per titolo «Un'ipotetica setta». Il Tonelli spiega perché ritiene la mia tesi «originale e degna d'attenzione e discussione, ma, in ultima analisi, insostenibile, e destinata, magari dopo un effimero splendido successo a essere rapidamente abbandonata».
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