È vero o non è vero che «vita nuova» significa presso tutte le unità iniziatiche rinnovamento prodotto dall'iniziazione? Silenzio! È vero o non è vero che avere nove anni, avere nove più nove anni è, presso moltissime tradizioni iniziatiche, termine di gergo per indicare gradi d'iniziazione e che Dante stesso considera l'età di anni ottantuno come significazione della sapienza perfettissima conseguita? Silenzio! È vero o non è vero che Dante dice che Beatrice fu da molti chiamata così «li quali non sapeano che si chiamare»? Silenzio su tutto questo. È vero o non è vero che il famoso numero nove (Questo numero fue ella medesima) è, nelle tradizioni iniziatiche, simbolo dell'«intelligenza»? Silenzio! È vero o non è vero che la coppia fanciullo e fanciulla rinati nella «vita nuova» si trova nella figura indiscutibilmente iniziatica di Francesco da Barberino? E così di seguito, via via. È vero o non è vero che quell'ingarbugliato episodio d'Amore vestito di «vili drappi» nel momento in cui deve insegnare a Dante a dissimulare s'illumina col mottetto di Francesco da Barberino:
Bel tappeto alcun celonemise fuor li drappi rotti,
ovra è questa d'uomin doctise nel tempo e nel luogo non è,
mottetto, nel quale, d'altra parte, si riconferma nella maniera più limpida che c'erano dei dotti che mostravano drappi rotti e nascondevano ben altro per ragioni d'opportunità del tempo?
Tutto questo naturalmente per il Sapegno non esiste, esiste il solito sofisticare sulla doppia significazione della morte di Beatrice che ha fatto anche il Vicinelli e al quale ho già risposto.
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