Vecchie obiezioni inconsistenti. In tutto quello che precede, il Sapegno ha tentato critiche di luoghi particolari condotte con criteri suoi, ma poiché tutto è buono, egli raccoglie in ultimo anche tutte le obiezioni e pseudo-obiezioni già portate da altri (e alle quali ho risposto), e qualcuno dei vecchi malintesi che io avevo già denunciati e chiariti nel mio libro. A proposito dell'Intelligenza di Dino Compagni, dove la donna è chiamata chiaramente «l'amorosa Madonna Intelligenza» con tutto che abbia «la bocca picciolella ed aulirosa, / la gola fresca e bianca più che rosa», egli dice: «Proprio quest'aperta dichiarazione dell'autore dell'Intelligenza demolisce in qualche modo tutta l'ipotesi del Valli: mostrando l'inutilità di un gergo convenzionale per esprimere dottrine ortodosse nella loro essenza». Altra prova evidente che il demolitore non ha letto con attenzione il mio libro nel quale a p. 170, dopo aver riassunto il gergo erotico-filosofico del Convivio dove, per confessione di Dante, la donna Gentile significa la filosofia, gli occhi della donna significano le dimostrazioni della sapienza, il riso della donna significa le persuasioni della sapienza, i drudi della donna significano i filosofi, l'amore per la donna significa lo studio, ecc., io avevo aggiunto le parole seguenti:
«Domando. È questo o non è gergo erotico convenzionale? E le poesie del Convivio sono o non sono scritte in questo gergo? Ma qui io, che conosco l'ingenuità della critica "positiva", sento già farmi questa obiezione: ma non vedete che qui, dove il gergo esiste, Dante lo spiega?
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