Certo è importantissimo, a proposito del ricollegamento posto dal Rossetti tra l'amor platonico del Medioevo e gli antichi misteri, il fatto che la Rosa sia anche nel libro di edificazione iniziatica di Apuleio, quella che deve salvare l'uomo imbestiato e che sia appunto la mèta di tutta la sua avventurosa ricerca, la quale rappresenta indiscutibilmente la rigenerazione spirituale coronata dall'iniziazione. Il Negri ritiene con me che il Rossetti sia stato condotto alla sua interpretazione dalla conoscenza di antiche tradizioni. Il mistero dell'Amor platonico del Rossetti non è dedicato come gli par di ricordare a un B. L. che sarebbe Bulwer Lytton, erudito d'esoterismo, bensì a un S... K... Questi è Seymour Kirkup che era però anche lui un erudito d'esoterismo(645). Ritengo notevolmente importanti anche i molti raffronti che egli fa del simbolismo dei «Fedeli d'Amore» con quello che era diffuso in altri movimenti iniziatici e specialmente nell'alchimia. Tornerò io stesso sull'importanza del raffronto tra la figura del «rebis» alchemico da lui riesumata e la figura «moglier e marito» di Francesco da Barberino.
Ercole Quadrelli («Progresso Religioso», marzo 1929) non solo ha accolto con grande fervore la mia interpretazione, ma ha vivacemente polemizzato contro qualcuno dei miei oppositori della tradizione scolastica e col Guénon, al quale rimprovera di fabbricare un'ortodossia iniziatica artificiosa per suo conto, ma io desidero soprattutto fissare un emendamento che egli ha proposto a una mia interpretazione e che mi sembra ottimo.
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