Presento qui la figura di Francesco da Barberino da lui disegnata al principio del secolo XIV e due figure del rebis alchemico. Chi ha occhi da vedere veda.
Per quanto le due figure dei rebis siano più tarde, il rebis è cosa molto antica, più antica del linguaggio dei «Fedeli d'Amore». Né è possibile che di queste figure l'una abbia valore iniziatico e le altre no(646). Son contento che il secondo rebis abbia in mano proprio la squadra e il compasso, i più noti e volgari simboli settari, quelli della setta contro la quale abbiamo combattuto, io tra i primi, ai giorni nostri. Così anche quelli che conoscono tanto la storia da confondere con la massoneria qualunque movimento iniziatico segreto, capiranno che le rose stanno proprio in funzione di un simbolo iniziatico.
Dai Documenti d'amore del Barberino La figura barberiniana, come io ho mostrato nel mio libro, significa che quando l'uomo col suo intelletto passivo è ricongiunto con l'Intelligenza attiva, cioè con la donna (dopo quel processo di progressiva iniziazione che è illustrato nella figura a p. 619) esso ha conseguito la Sapienza beatificante (ha cioè in mano la Rosa). Nel rebis il pensiero si sviluppa. L'uomo si è congiunto con la sua Sapienza e ha in mano i simboli di questa Sapienza iniziatica (squadra o serpente o compasso) e quando ha conseguito questa sapienza schiaccia sotto i suoi piedi quel drago dell'errore che opprime il mondo (fig. 2) oppure (fig. 1) quella Luna che nel gergo dci «Fedeli d'Amore» era appunto la Chiesa corrotta.
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