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      Perché uno dei quattro cerchi paralleli è molto più grosso degli altri? Perché rappresenta appunto la giustizia, quella senza la quale «non è in terra pace» secondo Dante, quella virtù che era per lui la più importante e la più agognata.
      Tutto questo è espresso in segreto, come è espressa in segreto tutta la dottrina della Croce e dell'Aquila nella Divina Commedia, perché tale necessaria subordinazione delle virtù della vita attiva alla virtù dell'Aquila sarebbe stata ritenuta erronea e ribelle dalla Chiesa del tempo.
      La medaglia (che riproduce forse chi sa quale figura già precedentemente ricollegata con Dante, e perdutasi) significherebbe dunque: Dantes Florentinus, con la dottrina d'Amore (il cuore) ricongiunge e stringe in armonia (cerchio avvolgente esteriore) le quattro virtù della vita attiva che vengono dall'Aquila (quattro cerchi paralleli) con le tre della vita contemplativa (tre cerchi meridiani) che vengono dalla Croce.
      Si noti che se questo è (come mi pare assai probabile) il vero senso della medaglia originale, esso non è lontano da quello delle sette lettere poste fra il lauro e l'olivo, che rappresentano le iniziali delle sette virtù e che qualcuno forse, al principio del secolo XV volle applicare a Dante costruendo la medaglia ibrida.
      Comunqe la medaglia dantesca con la pseudosfera si spiega con l'interpretazione della Croce e dell'Aquila da me data alla Divina Commedia e conferma a sua volta quell'interpretazione. Del resto a proposito di simboli iniziatici che accompagnano silenziosamente la figura di Dante, ricorderò un altro fatto omesso nel mio libro.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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