Il Roman de la Rose
Discussioni di fatti e discussioni di giudizi
Le obiezioni di Augusto Vicinelli
La pretesa «viltà» dello scrivere in gergoL'attività pratica dei «Fedeli d'Amore»
Le parole polisenseI limiti del movimento
Settari veri e pretesi poetiAncora dell'onniveggenza della Chiesa
La pretesa ingenuità dei «Fedeli d'Amore»
Il Boccaccio della «gente grossa» e il Boccaccio veroLa pretesa chiarezza della canzone «Donne ch'avete intelletto d'amore»
I residui del gergo nella Divina Commedia
Accomodamenti di assurdità con migliorate lezioniLa «spes contemplationis»
La duplice donna delle «pietrose»
La morte di Beatrice
Nascondersi al volgo e nascondersi all'Inquisizione
Tentativi ingenui di spiegazioni letteraliIl «Dante che non nascondeva»
Del ricantarsi i sonetti ben riusciti e dell'indagine storica
Le obiezioni di Giovanni Costa
Le obiezioni di Natalino Sapegno
Delle molte interpretazioni della poesia d'amoreLa pretesa insufficienza delle mie spiegazioni
La volontà di nascondersi dei «Fedeli d'Amore»
L'excessus mentis di Niccolò de' Rossi
Il preteso contrasto fra la donna e Dio
Chiarificazioni dimenticate e confusioni createLa pretesa chiarezza delle rime di Dante
La soppressione delle oscurità nella Vita Nuova
Le opere didattiche sull'amore e il loro preteso distacco dalla poesia d'amoreI misteriosi passi di Francesco da Barberino
La figura misteriosa del Tractatus Amoris
Vecchie obiezioni inconsistenti
Le posizioni polemiche e la tattica avversariaIl primo artificio: le rammendature
Il secondo artificio: il silenzio sulle spiegazioni limpide
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