(8) Péladan, Les idées et les formes. La Doctrine de Dante. Parigi 1908.
(9) Op. cit. p. 71: «M. Rossetti dont je n'ai pas lu les ouvrages».
(10) Dello stesso tipo con aggiunta di qualche riferimento al misticismo indiano è il piccolo libro del Guénon: L'ésoterisme de Dante, Parigi 1925. Ma egli pure evidentemente non conosce il Rossetti, perché attribuisce tutte le scoperte del Rossetti all'Aroux.
(11) F. Perez, La Beatrice svelata, Palermo 1865, 1898.
(12) Gietmann, Beatrice. Geist und Kern der Dantes'schen Dichtung, 1889. Egli fu seguìto in parte da un altro dotto gesuita, l'Earle, La Vita Nuova di Dante, Bologna 1899.
(13) G. Pascoli, La mirabile visione.
(14) I. Vizzi, Storia della Poesia persiana, 2 voll., Morino 1894.
(15) Il mistero dell'Amor platonico, vol. III.
(16) Un uomo di profondissima competenza su cose medioevali G. Volpe (Movimenti religiosi e sètte ereticali nella società medioevale italiana, p. 195) scrive: «Quel raccogliersi in sé degli uomini che, sdegnosi della Chiesa terrena, vagheggiano ottimisticamente una Chiesa primitiva, creatura della loro immaginazione, dà stimolo all'arte e alla filosofia, legate da misteriosa parentela con il sentimento religioso».
(17) Dobbiamo rendere onore all'acuto spirito del canonico Biscioni, che già nel 1722 aveva intuito in parte questa verità, esponendola nella Prefazione alle Prose di Dante.
(18) Vita Nuova, XIV, 14.
(19) F. da Barberino, I Documenti d'amore, Ed. Ubaldini, 1640.
(20) Fraticelli, La Vita Nuova. Dissertazione, Firenze, Barbèra, 1882, p. 18.
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