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      E il poveretto stava sull'orlo del suicidio!
      (365) Ediz. cit., p. 96. Nella realtà della vita è una sciocchezza dire che tutti quelli che a un certo punto non sono più innamorati devono finir male. Non ci mancherebbe altro!
      (366) Ediz. cit., p. 170.
      (367) Si noti questo unico particolare della descrizione della donna. È assurdo che parlando di una donna si dica soltanto che era accordellata e istretta; ovvio invece, parlando di una setta, dire che viveva con grande segretezza e costrizione. Il sonetto precedente ha detto «tanto è paurosa» e probabilmente l'aggettivo si riferisce proprio alla donna.
      (368) Ediz. cit., p. 171.
      (369) Ediz. cit., p. 41.
      (370) Ediz. cit., p. 93.
      (371) Ediz. cit., p. 134.
      (372) Il cervo inseguito, a quanto si diceva, si volgeva indietro verso il cacciatore se questi gridava.
      (373) Ediz. cit., p. 27.
      (374) Ricollegate questo sonetto con quella famosa novella del Boccaccio ove Guido tratta da «morti» coloro che non sono «iscienziati» e vedrete che amore è dunque per lui amore della Scienza o Sapienza. Il contrario di «morte» qui è «amore», in quel racconto e sapienza», dunque sapienza = amore.
      (375) Ediz. cit., p. 96.
      (376) Parole senza senso sul piano letterale. Ediz. cit., p. 156.
      (377) È l'idea comune che la virtù vera sia partita dal mondo con il corrompersi della Chiesa, col sovrapporsi della Pietra alla santa Sapienza.
      (378) Cino da Pistoia, Ed. cit., p. 98.
      (379) Si osservi il gioco della parola sostenere che suona perfettamente nel senso di appoggiare, difendere (la setta).


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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