(399) Si osservi che un sonetto di Gianni Alfani esprime al Cavalcanti il desiderio di una certa giovane di Pisa di arrivare da lui senza che lo sapesse «altro che egli e Gualtieri». E Guido nella risposta parla di Andrea che sarà a guardia con arco e moschetti. Ora Andrea Cappellano è proprio l'autore del Gualtieri d'Amore. Tutto insomma questo misterioso incontro doveva svolgersi sotto la protezione del «libro d'amore».
(400) Ediz. cit. p. 143.
(401) Dobbiamo alla cura amorosa e sapiente di Francesco Egidi e della Società Filologica Romana la recente pubblicazione di quest'opera preziosissima per la conoscenza di tutta la vita medioevale e più ancora per la vera conoscenza del misterioso amore dei poeti. (I Documenti d'Amore di F. da Barberino secondo i manoscritti originali, a c. di Francesco Egidi, 3 voll., Roma, Società Filologica Romana, 1905-1924).
(402) Vedasi l'edizione già citata dell'Ubaldini: I Documenti d'Amore, Roma 1640, Rubrica della canzone: Se più non raggia.
(403) Vol. I, p. 3.
(404) I piedi d'amore sono d'uccello rapace. Il Barberino spiega che sono di falcone «per il forte ghermire che fa». Credo sia una bubbola per gli ingenui e che i piedi siano d'aquila a indicare i rapporti della setta con l'Impero.
(405) A punir quel ch'ha la chiave perduta. (I Documenti d'Amore, II, 289).
(406) Vd. Proemio, vol. I.
(407) È dunque Amore che usa i «mottetti oscuri».
(408) Vol. II, p. 294.
(409) Vol. II, p. 283.
(410) Questo gioco di parlare della santa dottrina facendo credere artificiosamente che si parli della virtù, riusciva molto bene perché permetteva di farne liberamente l'esaltazione, posto che molti attributi convenivano bene all'una e all'altra.
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