Un famoso trovatore di tredici anni! Che bel risultato per la critica realistica! Essa si conforta col dubbio che il sonetto di risposta invece che di Cino sia di Terino da Castelfiorentino.
(485) Ediz. cit., p. 76.
(486) Amore.
(487) Saluto negato.
(488) Dante, Op. cit., p. 64.
(489) Ricordarsi di Costretta Astinenza e del consiglio dell'Amico di «non andar sovente dal castello» ove č la «Rosa» (Il Fiore).
(490) La Mirabile Visione, cap. «La Speranza dei beati».
(491) Direttamente a lei.
(492) Si noti l'identitą del concetto espresso da Dino Compagni quando parla della divina Intelligenza:
Sovr'a le stelle passa la su'altezza,
fin a quel ciel ch'Empirio č chiamato;
e'n fin a Dio risplende sua chiarezza (Strofe 299).
(493) Si salva evidentemente e naturalmente chi si č rivolto alla «Spes aeternae contemplationis». Secondo il senso letterale dovremmo credere... che cosa? Che chiunque parlava con Beatrice Portinari fosse sicuro di non andare all'Inferno? Che sciocchezze!
(494) G. Salvadori, La poesia giovanile e la canzone d'amore di G. Cavalcanti, Roma 1895, p. 81.
(495) Dante nelle «Pietrose» parla chiaramente dell'attesa di questo tempo novello, (Op. cit., p. 104):
Canzone, or che sarą di me nel'altrodolce tempo novello, quando piove
amore in terra da tutti li cieli!
(496) Dante, Op., cit., p. 59.
(497) Č uno di quei documenti nuovi, ignoti al Rossetti e agli altri che hanno appoggiato o combattuto le sue tesi.
(498) Par., I, 1. Altrove (Par., V, 8-12), parla de
. . . . . . . . . L'eterna luce
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