Altra conferma che non si tratta d'amore di donne.
(573) Nel testo citato essi seguono la canzone: Amor da che convien, che qui si commenta per ultima per la sua speciale importanza.
(574) Dio o Amore.
(575) Così lesse giustamente il Pascoli. Vd. Mirabile Visione, cap. «L'Alpigiana».
(576) Il gioco di raffigurare la donna come amata lo obbligava a tradurre in pietà il più severo e minaccioso oscurarsi del volto della Chiesa.
(577) Si è parlato di una scomunica lanciata contro Dante. Questo «trono» potrebbe essere una chiara allusione ad essa.
(578) Monarchia, III 4 14.
(579) Purg., XXXI-XXXII.
(580) Purg., XXXII.
(581) Nei miei due libri: Il segreto della Croce e dell'Aquila nella Divina Commedia e La chiave della Divina Commedia. Per la discussione delle poche obiezioni che furono sollevate, si vedano i miei due scritti: Per la Croce e l'Aquila di Dante in «Logos», Rivista Internazionale di filosofia, 1924, fasc. 3) in risposta ad alcune fiacche e confuse opposizioni dell'Ercole, e le Note sul segreto dantesco della Croce e dell'Aquila. (Serie Quarta. Discussione - Giornale Dantesco, anno 1927, quad. 4) che risposero alle altre.
(582) Appena compiuti i miei studi sul segreto della Croce e dell'Aquila nella Divina Commedia e prima d'iniziare questi, io scrivevo: «La mia impressione è che Dante, se pure ebbe qualche contatto con la mistica segreta e ne riportò ancora nel Poema qualche formula e qualche atteggiamento, quando scrisse la Commedia, non fosse un affiliato a questa o a quella setta eretica.
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