A dire il vero sono stanco di questa vita miserabile.
Io vorrei guadagnare col mio lavoro di che potermi vestire senza costarvi. Per ciò sono deciso a licenziarmi al piú presto possibile. Attendetemi. Fate i miei saluti ai miei amici, e alle zie e cugine.
Abbracciandovi e baciandovi vi saluto.
Mando un bacio alle care sorelle.
Vostro figlioBartolomeo
Sabato, 15 agosto 1903
Cari genitori,
si approssima il giorno dal quale sarà un anno che sono qui.
Fra un anno dunque potrò dire: ho finito il mio apprendisaggio fatto con costanza, lavoro e speranza.
Ma a quante fatiche, lotte e dolori ho dovuto sottopormi, e in quante fatiche, lotte e dolori dovrò avventurarmi per questo anno ancora. Da questo giorno comincio ad essere piú regolato, per risparmiare una piccola somma per quando avrò finito il mio tempo. E per poter mantenere il voto promesso.
VostroBartolomeo
Cavour, 25 dicembre 1903
Cari genitori,
oggi, giorno del Santo Natale, piacerà a Dio che io vi esprima la mia tenerezza, cari genitori.
E questa tenerezza ve la esprimo promettendovi che io sarò laborioso e starò buono e avrò pazienza.
Se il destino non mi permette di passare questa fausta giornata accanto a voi, Iddio mi permette di amarvi di costante fede; e non basteranno queste poche leghe per separarci dal cuore. L'anno 1903 è sul versante, il 1904 è levante. Prego Iddio di darvi il nuovo anno piú prospero ancora del passato. Per parte mia, lo prometto, vi darò piú consolazioni di prima. Vi saluto e, abbracciandovi, mi dico vostro affezionato figlio
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