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      Ragion per cui questa mattina ho assistito alla messa cattolica e a quella protestante. Ci vado per sentire la musica e il coro - composto di prigionieri - e per salire e scendere undici scale, esercizio questo che mi piace e fa bene. Dopo l'ultima messa avemmo un'ora di passeggiata nel cortile, ove è concessa la conversazione. Dopo questa il pranzo, un buonissimo pranzo. Fra poco andrò a teatro, non so se ci sarà il cinematografo o musica e canto. Comunque saranno due ore di svago. Dopo cena studierò un po' d'aritmetica, un po' d'inglese, leggerò qualche brano di letteratura e, dopo un po' di ginnastica, andrò a letto. Ecco come io passo le domeniche di prigionia, quelle nuvolose però, ché quando il bel sole penetra e illumina la mia stanzetta, allora meno chiesa o nulla affatto, e piú libri. A proposito di libri: me ne furono regalati quattro nuovi e bellissimi, in lingua nostra. I miei amici non mi lasciano mai senza soldi, cosí oltre al cibo ordinario, acquisto olio, burro e frutta. Quanta gente vorrebbe avere per sé e pei figlioli quello che consumo io!
      Riguardo ai processi ti dirò che le cose sembrano andar bene e promettono ogni giorno d'andar meglio.
      Siamo oramai sicuri che mi sarà concesso un nuovo processo per la prima accusa, e sarà umanamente impossibile il condannarmi.
      Per il processo pendente ho prove irrefutabili della mia innocenza. A difendermi non vi saranno piú parenti e complici del procuratore, ma uomini sinceri, abili e intelligenti. Oramai la stampa, e non solo quella italo-americana, ma i grandi giornaloni d'America, sono costretti a dire la verità, ad esserci favorevoli.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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