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      Proprio di questi giorni il signor Palmer, capo della sbirraglia federale, è pubblicamente attaccato da deputati, che, in aperto Congresso, lo accusano d'aver messo la legge sotto i piedi, nella persecuzione contro i rossi. La vedova di un mio amico, assassinato dagli sbirri federali, ha intentato querela contro Palmer per la morte del suo consorte.
      E se questo non bastasse, un altro scandalo venne alla luce or ora. Il mio avvocato ha fatto arrestare una donna italiana, che funge da interprete nella corte in cui dovrò essere processato. Essa chiese al «Comitato di difesa» per me e Sacco 50.000 scudi. Con questi, diceva, dopo d'esserci liberati dei vecchi avvocati, metteremo alla difesa il fratello del procuratore e un altro avvocato del luogo al quale io ho fatto dei piaceri, e loro saranno capaci di mettere in libertà i due accusati. Una parte del denaro, diceva, servirà a comprare il capo della giuria. In quella corte vi è una società fra certi avvocati e autorità giuridiche che può far assolvere chi vuol essa. Una donna di Norwood, la quale uccise il marito, venne rimessa in libertà, dopo aver pagato a questa società una forte somma.
      Che porcherie! Che bagascia la giustizia! E che canaglia la gente onesta!
      La gente italiana ha fatto e fa molto per me. Ho l'appoggio della «Società figli d'Italia», delle unioni di mestiere, e di molti circoli politici ed economici. E non solo i lavoratori mi aiutano, ma anche gli esercenti, anche i professionisti.
      Io godevo un'ottima reputazione prima del mio arresto.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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