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      Il mio processo poi fu una montatura poliziesca cosí sfacciata che indignò tutti. La mia reputazione acquistò piú prestigio. Per la mia libertà furono e ci sono tutti gli onesti, esclusi naturalmente i preti e i capitalisti. Ma non solo gli italiani sono con me, ma anche molti americani. L'Associazione americana delle libertà civili mi diede il suo appoggio incondizionato, incaricando tre chiarissime personalità di Boston di compiere un'inchiesta sul mio caso. E si mossero per me anche i lavoratori della Spagna e del Messico.
      Ah, sí, io non potrò mai dire che il popolo mi fu ingrato. Esso ha fatto e fa molto per me, ed è disposto a fare di piú, a fare quello che è necessario fare per riavere me e Sacco un'altra volta al suo fianco per le sante battaglie della giustizia e della libertà.
      Credo che saprai l'esposizione del mio caso fatta in parlamento, non dalla marmotta del collegio di Fossano(7), ma da due altri deputati italiani, dietro la quale il governo promise di interessarsi dell'affare. Dunque, come dicevo in principio, le cose vanno bene. Animo. Vincerò anche questa. Bertino, Caldera e i Milone fecero molto per me, e sono fieri di dichiarare la loro amicizia.
      In America le cose vanno malissimo. Vi è una grande disoccupazione e una miseria da impietosire una tigre, ma non già coloro che ne sono i responsabili. Oh, la cristiana gente per bene non ha cuore in petto, lo si sa!
      E se in America si piange, in Italia non si ride. Io so le condizioni d'Italia meglio di molti che vissero costí recentemente.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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