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      Io desideravo con tutte le mie facoltà che la ricchezza sociale dovesse appartenere a ogni creatura umana, cosí come essa era il frutto del lavoro di tutti. Ma questo non significa ladrocinio, né io sono cosí sciocco da credere utile, necessario un brigantaggio per una insurrezione.
      L'insurrezione, i grandi movimenti dell'animo, non hanno bisogno di dollari.
      È necessario amore, luce, spirito di sacrificio, idea, coscienza, istinto. E necessaria piú coscienza, più speranza e piú bontà; e tutte queste cose possono essere seminate, svegliarsi, ingigantirsi nel cuore di un uomo, ma senza ladrocinii e omicidi.
      Mi piace l'insegnamento di Tolstoi, di San Francesco, di Dante. Mi piace l'esempio di Cincinnato e di Garibaldi. L'epicurea gioia non mi piace. Un piccolo tetto, un campo, alcuni libri, un po' di cibo, tutto questo mi abbisogna. Non bado al denaro per mondane ambizioni. Mio padre ha campi, casa e giardino. Egli negozia in vino, frutta e granaglie. Egli mi scrisse molte volte di tornare a casa e di essere un uomo di affari. Ebbene, questo supposto assassino gli ha risposto che la sua coscienza non gli permetteva di essere un uomo di affari e che non volevo guadagnare il mio pane con quel lavoro.
      Ed ancora la chiarezza di mente, la pace della coscienza, la determinazione e la forza di volontà, l'intelligenza, tutto questo fa sentire all'uomo di essere una parte della vita, forza ed intelligenza dell'universo. Io lo so e lo dico a tutti; non violate la legge di natura se non volete diventare un miserabile.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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