ho saputo dalla signora Elisabetta Glendover Evans che la sua amica, la signora Henderson, si recherà in Italia e andrà a visitare voi e la famiglia Sacco. Ho pensato perciò di vergare la presente lettera di presentazione.
Siccome non ricordo il nome di questa signora, invierò questa alla signora Evans pregandola di scrivere essa stessa il nome della sua amica e di recapitarle la lettera.
Questa donna ha fatto molto per strapparci dal supplizio, per ridarci alla libertà, per lenirci le sofferenze col suo affetto e la sua bontà.
Non si può fare di piú di quanto essa ha fatto e fa per noi; né si può presentare con piú forza di quanto la sua opera afferma.
Abbiti, e partecipa alle mie sorelle e a Ettore, affettuosissimi baci.
Tuo figlioBartolomeo
Charlestown, Mass., 4 aprile 1922
Cara sorella,
pochi giorni fa venne l'avvocato e mi consegnò le tue ultime lettere con acclusa la richiesta fotografia di Nalin e famiglia.
Cosí ricevetti, all'un tempo, e la sua fotografia e l'annuncio della sua morte.
Parecchio fa i Brini mi dissero che tu avevi scritto e detto, fra l'altro, che Nalin era ammalato. In seguito venne Francesco Caldera, e mi disse che non era sicuro, ma che però credeva di aver letto il decesso di Nalin sul giornale di Villafalletto.
Certo che la sua povera moglie si troverà imbarazzata a tirare avanti la numerosa e giovane famiglia. Ma piú che questa difficoltà, è il dolore della perdita ch'è piú crudele.
Le ho scritto poche parole - le parole sono inutili - e ti prego di consegnargliele.
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