Se, come deciso, sarà messa in opuscolo, te ne manderò qualche copia.
Dopo una visita di Alice Storie Blackwell, poetessa, letterata e traduttrice, socialista e appartenente a una delle piú distinte famiglie d'America, ho tentato un piccolo poema, L'usignolo,
Questa donna è venuta a trovarmi dopo la visita di Upton Sinclair, indubbiamente il primo scrittore degli Stati Uniti. Costui scrisse e pubblicò, dopo la sua visita, un appello in mio favore. In esso, egli diceva che io desideravo un libro di prosodia italiana, perché intendevo di scrivere un inno. Perciò, la Blackwell venne e mi offrí la sua collaborazione pei miei scritti.
Da tempo le ho inviato una copia del poemetto e ne ho ricevuto la traduzione.
Ma occorre ancora ritoccarla, perciò, appena terminata questa, scriverò a lei.
Intanto se le facoltà mentali lo permetteranno non solo completerò questo lavoro, ma cercherò altresí di comporre l'inno.
Come vedi non mi mancano né il lavoro né le soddisfazioni morali.
Oltre a quello summenzionato, ho scritto una lettera da essere resa pubblica e diversi articoli.
La Evans fu qui la settimana scorsa, ha letto e riletto le rime e le trovò belle.
Essa insiste per far tradurre in inglese un mio bozzetto Una vittima pubblicato su L'adunata di N.Y.
Le ho promesso di correggere e consegnarle l'originale, il che vuol dire un altro grattacapo.
In quanto alle pratiche legali, ti dirò che esse proseguono promettentemente; ma io non ho fiducia in esse. La salvezza è altrove. Mi aspettavo di avere la definitiva parola del giudice il mese scorso; invece, il presente mese è quasi trascorso, e il giudice non parlò ancora.
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