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      Mi dici di pregare; non posso farlo, io prego coi fatti quando posso. Tu credi pure e prega anche, se il credere e il pregare ti fa del bene, prega anche per me che non prego, ma guardo in faccia la vita e la morte senza paura, e so sopportare le sciagure e volere il bene. Non passa giorno senza che io pensi alla mia Mamma e ai miei e ho provato tanto piacere nel sentire che la tua buona Mamma è ancora viva; io le voglio bene, l'ho conosciuta da bambino e le auguro di gran cuore salute e pace.
      Salutandovi tutti mi dico vostro amicoBartolomeo
      PS. Contraccambio i saluti a Giacomo Caldera e famiglia.
     
      28 giugno 1923
      Carissima Luigina,
      siccome mi aspetto di vedere presto l'avvocato, tesoreggio di questo momento di tempo disponibile per buttare giú quattro chiacchiere alla svelta. Fra le nuove evidenze in nostro favore vi sono le seguenti:
      1) La difesa è in grado di provare che la pallottola la quale uccise il pagamastro non è assolutamente stata sparata dall'arma di Sacco.
      2) La mia rivoltella non è assolutamente quella del guardiano. La sua è calibro 32; la mia 38.
      3) La giuria introdusse cinque pallottole in camera di deliberazione; e questo fatto costituisce una violazione dei diritti statutari dell'accusato.
      E altre ve ne è che io non voglio scrivere. Oltre a questo, devi sapere che l'aiuto aumenta. Il Corriere d'America, uno dei piú influenti quotidiani di New York, ha fatto sua la nostra causa, e iniziò una forte campagna in nostro favore. L'«Ordine figli d'Italia», la piú grande associazione italiana negli Stati Uniti, ha preso a cuore la causa.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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