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      Ripeto: quelli di P. e V. comprendono queste cose meglio di noi stessi; non te ne faranno una colpa, tutt'altro; essi sanno la grettezza spirituale e mentale delle cento Vandee di cui la nostra è parte; e, comprendendo, sanno soffrire e perdonare.
      Tutt'al piú, penseranno con me che se la paura di insignificanti disturbi da parte del personale postale, per il fatto di ricevere fogli la cui pubblicazione e circolazione è autorizzata dal governo, fosse generale, Sacco e Vanzetti sarebbero stati da lungo tempo divorati dai vermi.
      Ma io so che tu nascondi la causa maggiore, l'ostilità del babbo verso i principi libertari, e lo fai per non affliggermi. Io mi spiego tutto ciò, ma voglio anche guardare la realtà, gli occhi negli occhi, come ho guardato i miei giudici che abbassarono il capo. Dunque, niente malinconia - forza, coraggio e volontà; sempre e poi sempre.
      Il libretto inviatovi dalla Evans, tratta del nostro processo; è molto ben scritto - la Evans ne è l'autrice.
      La signora Virginia Mac M. partirà per l'Europa il 10 del corrente mese. Prima di partire mi verrà a trovare - in un'altra saprò dirvi qualche cosa di piú preciso sul riguardo.
      Ora risponderò alla tua del 4 aprile ricevuta il primo maggio dall'avvocato che fu qui con una coppia di sposi, amici miei, americani e influenti, i quali vollero rendermi giulivo il giorno dei lavoratori con la loro visita e le loro rinnovate promesse - promesse mantenute, sempre.
      Non dare soverchia importanza al nuovo incidente.
      Se il nostro processo fosse stato basato sulle evidenze e le testimonianze, la condanna non sarebbe stata possibile.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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