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      Questo non significa forzatamente disperazione, suicidio, od omicidio - significa che io voglio, comunque, vincere. Devo perciò fare molte cose strane, furbe - come le vuoi, ma a modo - giocando su quasi tutto e tutti. Per ciò non dovete credere a tutto ciò che si dice - a tutto ciò che apparentemente sembra la verità, ma non lo è - ed essere sempre confidenti e ottimisti.
      Baci e saluti al babbo, a Vincenzina ai parenti e a te.
      Tuo fratelloBartolomeo
     
      11 luglio 1925
      Carissima sorella,
      il mio difensore è occupatissimo ad una causa civile che coinvolge milioni di scudi, e perciò ritarda a venire qui. - Oltre a questo, cose indipendenti dalla mia volontà mi hanno costretto a scrivere subito per altre cose le tre lettere mensili - una delle quali avrei desiderato di mandare a voi, e subito. Queste, e non altre, sono le cause del mio ritardo - le cose vanno come al solito ed io sto molto bene.
      Ora che ho un'opportunità, scrivo questa in cui includo l'antecedente che mi fu impossibile inviarti prima. Qui sono tutti attivissimi per la nostra causa e sento che, a dispetto di tutto e di tutti, lo sono pure i miei compagni e amici d'Italia. Ultimamente ho visto molti amici.
      Puoi indirizzare direttamente qui, quando desideri di farmi sapere qualche cosa o nel caso d'urgenza - tenendo ben presente che parli a sbirri prima che a me - e, di conseguenza... Nell'accusare ricevuta di certe mie - tralascia la loro data.
      Io so cosí bene tesoreggiare e usufruire quanto c'è di possibile, di opportuno e di buono nell'ambiente e nel vivere a cui sono costretto, che mi sento ringiovanito e temprato piú che mai alle lotte per la libertà e per la vita - qualora all'una o all'altra ritornassi - come voglio e spero e credo.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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