E l'avvocato gli rilasciò una dichiarazione scritta, per qualsiasi uso, in cui egli avoca a se stesso ogni responsabilità sul suo consiglio. Il che è un gran buon sintomo. Che del resto siamo ancora e sempre nel regno delle chiacchiere, per quanto si lavori e si faccia assai.
So, purtroppo, le tragiche condizioni d'Italia. Ma so pure che in tutte le nazioni del mondo c'è chi pensa a noi e vuole la nostra liberazione. E qui vi sono delle formidabili ragioni in nostro favore. Perciò, coraggio.
Beh! oggi abbiamo avuto un bel cine, a cui suonò la nostra banda, e, durante lo svolgersi un violino, un banjo e il pianoforte.
Il pranzo è stato ottimo. Abbiamo avuto del panettone. L'armadio è ricolmo di ogni ben di Dio; molti auguri e scudi mi giunsero, di questi giorni, da amici e compagni. Ieri fu qui la signora Evans e mi regalò una bella cravatta. Quanti poveri, liberi, disgraziati, vorrebbero avere il cibo e il conforto che io ho. Anche di salute sto bene - fo esercizi, lavoro, studio, scrivo, vado a scuola, traduco; insomma, non mi annoio mai e vorrei avere dieci braccia.
E ora termino, cara sorella, pregandoti di salutare e baciare per me il babbo, Ettore, Cenzina e le zie.
Salutissimi a tutti.
Abbiti i miei piú affettuosi baci e saluti. Tuo fratelloBartolomeo
PS. Ettore è tornato da soldato?
11 gennaio 1926
Carissima Luigina,
oggi si discusse il nostro caso. Né io né Nicola fummo presenti perché l'avvocato ci disse che non ne avevamo il diritto, e noi non volemmo domandare alcun privilegio.
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