Mia carissima Luigina,
la tua del 2 settembre 1926 mi giunse ieri l'altro. Prima di ogni cosa voglio raccomandarti di essere forte e calma e mente serena - perché io vorrei almeno sapervi in buone condizioni morali e fisiche. Non preoccuparti quando non puoi rispondere a tutti, o ad alcuni miei eventuali argomenti. Io comprendo lo stesso, mia buona sorella.
Quella lettera cui accenni nella tua, io la lessi riprodotta in un giornale italo-americano.
La discussione della mozione Madeiros cominciò lunedí scorso e terminò nello scorso venerdí. Il New York World pubblicò una rassegna del caso a puntate, che durò quasi due settimane ed è tutta in nostro favore. Il detto giornale è il piú grande di questa nazione per tiratura, e uno dei piú importanti. Quella rivista ha voltato in nostro favore quasi tutta la stampa capitalista di Boston e d'America.
Thompson, poi, è stato magnifico nel discutere la mozione. Mrs. Evans assistette alle udienze e mi scrisse da Dedham, piena di entusiasmo e di ottimismo. E ieri fu qui. Non ho ancora visto Mr. Thompson, ma lo aspetto per domani. E perciò decisi di scriverti.
Il processo ha preso l'aspetto di uno scandalo nazionale, coinvolgente perfino le autorità federali. Non entro in dettagli perché sono certo che sarete informati dalla stessa stampa italiana. Qui, i più dotti credono che Thayer dovrà darci un nuovo processo. Però, non c'è da farsi soverchie illusioni. Il nemico non vuole mollare, è potente, e Thayer è capace di ogni vile ferocia. Ciò non toglie che noi possiamo, piú o meno presto, vincere la causa.
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