E poi, io voglio vincere - ad ogni costo.
Per ciò siate calmi e state di buon animo.
Saluta tutti i parenti e gli amici. Vi bacio e vi abbraccio.
Tuo fratelloBartolomeo
PS. Accludo questo ritaglio, sicuro di farvi piacere.
1 ottobre 1926
Carissima Luigina,
come avrai appreso dalla stessa stampa italiana, la discussione della mozione Madeiros cominciò il 13 dello scorso settembre e durò l'intera settimana.
Ti ho già detto la grande campagna in nostro favore, fatta dalla stessa grande stampa capitalista di America. A discussione finita, Thayer richiese tutte le evidenze della difesa (63) e dell'accusa (34 o 54) e disse che gli occorreranno parecchie settimane di tempo per studiare la mozione e raggiungere una decisione.
Thompson gli disse a volo che, dato che le nostre prove sono riconosciute dall'accusa stessa, egli, il giudice, dovrebbe concedere un nuovo processo in pochi minuti.
Infatti la scusa della necessità di tempo è una povera e falsa scusa escogitata per tirare polvere negli occhi ai gonzi. La verità è che Thayer non vuole darci un nuovo processo perché sa che noi vinceremmo.
Egli sa che a darci un nuovo processo, e poi non piú processarci, come talora si fa in America - sarebbe come la conferma delle autorità alle critiche mosse a loro. A darci e farci un altro processo, sarebbe ancora peggio: tutte le infamie, gli abusi, i torti, il falso commessi contro di noi nel primo processo, verrebbero scoperti ad uno ad uno, nel corso del secondo processo; sarebbe il piú vergognoso e criminoso scandalo, esposto all'esecrazione di tutti i buoni.
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