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      Thayer non ha che un mezzo per vincerci: negarci un nuovo processo.
      Ma nel prossimo novembre vi saranno le elezioni governatoriali, statali e distrettuali dello Stato; Thayer sa, che negandoci l'appello prima delle elezioni, il suo partito perderebbe molti voti e forse verrebbe sconfitto. Quindi, tutte le sue scuse hanno il solo scopo di fare in modo di lasciare passare le elezioni prima di risponderci. Sono due settimane che la discussione è finita... egli è muto.
      Tutti coloro che hanno seguito la causa, assistito al recente dibattito o seguitolo sulla stampa, ma che non conoscono Thayer a fondo, sono tutti convinti che egli ci concederà la revisione. Ma coloro che conoscono Thayer molto bene e sanno di che cosa è stato ed è capace non sono cosí ottimisti.
      Un corrispondente del New York World che studiò minutamente il caso e assistette, professionalmente, alla discussione, mi scrisse una lettera molto ottimista e incoraggiante, dicendo che egli ha visto vincere dei casi molto piú critici del nostro e che, a prescindere dalla futura decisione di Thayer, egli è ben lungi dal credere la nostra causa perduta.
      Ma io che non ho la fortuna di essere un grande giornalista, ma ho la disgrazia di una certa tal quale esperienza personale, io, dico, rimango fra il sí e il no di parer neutrale - per non dire contrario.
      È innegabile che Thompson ci sta conquistando, lentamente ma continuamente, il più influente elemento sociale americano, che finora ci fu ostile.
      La Evans è sempre stata pessimista in riguardo a Thayer.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
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