È un gioiello, ha 72 anni ed è come una rosa, sana come una aringa, fu qui sabato scorso. Si disse pessimista di Thayer, ma che vede il caso tanto buono come non apparve mai. Voglio dire l'attuale situazione.
Ieri sera ricevetti una sua lettera che qui trascrivo:
«Caro Bartolomeo. Ho sentito qualche cosa in riguardo allo sviluppo della tua causa che mi fece molto felice (happy). Sono cose che non si possono scrivere sulla carta, ma ti informerò quando verrò a ritrovarti.
Sta' di buon animo, questo non è il tempo di disperarsi. Sempre tua E. G. Evans».
L'ho tradotta sicuro di farvi piacere e per mettere al plurale il suo incoraggiamento: «State di buon animo; questo non è il tempo di disperare».
Ora, date le prove della illegale cooperazione della polizia federale (nazionale) con quella statale (regionale) e distrettuale (provinciale o mandamentale) nella preparazione del caso e della procedura, la nostra causa è entrata nel dominio giudiziario federale, di piú, in quello internazionale. Ed ogni cosa ammessa e considerata, ora, se il governo italiano non solo finge di volerci liberare, ma veramente lo vuole, ora, ripeto, gli sarebbe facilissimo liberarci con semplici mezzi amichevoli.
Io fo tutto quel poco che mi è possibile. Oggi ho richiesto, per iscritto, una visita a Mr. Thompson il quale - guarda un po' - dice a tutti che io so molto di piú di quanto egli credeva; il giornalista newyorkese mi chiama, niente di meno, che «filosofo» e Thayer mi vuole tirare i piedi.
Prima che me li tiri, però, anzi, prima delle elezioni, egli dovrà sputare la sua decisione - ho già il mezzo pronto - dovrà cantare, perdiana.
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Thayer Bartolomeo Evans Thayer
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