Devi sapere che a quel tempo vi era una grande reazione politica e risentimento popolare contro i sovversivi, gli stranieri, e i contrari alla guerra.
Il capo del Dipartimento federale del lavoro - grazioso eufemismo in luogo di «polizia» - era invaso dalla smania di diventare presidente degli Stati Uniti. Come tutti sanno, questa nazione è sgovernata dalla piú potente plutocrazia del mondo. Per essere eletti ad alte cariche politiche si deve provare, con fatti, ai grandi interessi che si è capaci di tutto per servirli.
Cosí il capo dell'Unione federale del lavoro intraprese una campagna terroristica contro gli stranieri e i sovversivi. Incominciò con una potente campagna giornalistica denunziante complotti su complotti per rovesciare il governo e le istituzioni degli Stati Uniti e affermante l'imminente pericolo di una rivoluzione apocalittica. E come l'imbottitura dei crani riusciva bene, egli sferrò il terrore. Violazioni di domicilio, del segreto di posta, invasioni di uffici, redazioni, circoli, ecc., arresti in massa, percosse, torture, accuse mostruose, detenzioni in massa, incomunicate, deportazioni in massa.
L'allora segretario dell'Ufficio federale del lavoro, Mr. Louis Post, scrisse e pubblicò un libro su quella infame reazione, documentandone gli errori e gli orrori: impazziti, suicidi, morti, famiglie rovinate e innocenti condannati o deportati. Noi fummo arrestati proprio in sul finire di quell'ondata di terrore bianco.
Palmer fu attaccato da preminenti americani; nella prefazione del succitato libro, scritta da un avvocato di fama, è detto che Palmer violò la Costituzione e la legge comune contro i perseguitati, e che ogni onesto americano deve arrossire di ciò che fu commesso in nome della legge.
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