Tutti furono contrari al mio sciopero della fame, ma mi astenni solo perché vidi che non era necessario di farlo. Un digiuno non rovina la salute, anzi, molte volte fa miracoli sul digiunatore.
Dovrò tardare nel contemplato «memento» al nostro Grande morto(18) perché urge scrivere sulla causa - ma spero di poter fare qualche cosa non indegna di Lui di cui desidero inviarti una fotografia.
Sento con piacere della Marchisio; se le scrivi falle i miei saluti, anche agli altri della sua famiglia.
La gente non può fare a meno di essere ottimista, perché abbiamo tante prove e tanta gente in nostro favore. Ma è chi detiene il potere, e la magistratura, che ci sono contro e che decidono.
Comunque non c'è da disperare. Nella mia precedente lettera ti ho detto come andrà, se andrà male. Sono stato, quindi, pessimista - amo parlare e agire come chi aspetta il peggio e si premunisce - perché non c'è bisogno di essere preparati per la buona fortuna, ma bensí per quella cattiva, sia per evitarla, come per combatterla.
Per tale ragione sono contento di sapere che Mr. Thompson ritornerà presto e potrò inviarti questa mia. Di salute sto benone. Tanti saluti e baci al babbo, a Ettore, a Cenzina e a te. Abbiatevi un mondo di affetti. Tuo fratelloBartolomeo
PS. Ricevetti anche quella del 28 novembre scorso.
16 gennaio 1927
Carissimi sorelle e fratello,
il vostro dono natalizio mi è giunto ieri. Sono due maglie; sei fazzoletti; una penna stilografica e una bottiglia di inchiostro.
Io sono commosso e grato di questa vostra prova di affetto e vi ringrazio dal piú profondo del cuore.
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Marchisio Ettore Cenzina
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