Ecco perché porto la mia croce senza rimpianto.
Presto i fratelli non si batteranno con i loro fratelli; i bimbi non saranno piú privati del sole e allontanati dai campi verdeggianti; non è più lontano il giorno nel quale vi sarà un pane per ogni bocca, un letto per ogni testa, della felicità per ogni cuore.
E questo sarà il trionfo della vostra azione e della mia, o miei compagni e amici.
AffettuosamenteBartolomeo Vanzetti
Appendice
Ultime parole ai giudici
Il 9 aprile 1927, Winfield Wilbar, District Attorney della Contea di Norfolk, riuní la Corte Superiore di Dedham, presieduta dal giudice Webster Thayer, per notificare la sentenza di morte a Nicola Sacco e a Bartolomeo Vanzetti. Prima che la sentenza fosse ufficialmente emessa, i due imputati ricevettero però l'invito a pronunciare la rituale dichiarazione. Sacco parlò brevemente, a causa della sua scarsa padronanza della lingua inglese. Vanzetti, invece, pronunciò una appassionata arringa e non esitò a mettere sotto accusa i suoi persecutori. Tradotto per la prima volta integralmente, ecco il testo della sua risposta alla domanda di rito «Bartolomeo Vanzetti, avete qualcosa da dire perché la sentenza di morte non sia pronunciata contro di voi?».
Sí. Quel che ho da dire è che sono innocente, non soltanto del delitto di Braintree, ma anche di quello di Bridgewater. Che non soltanto sono innocente di questi due delitti, ma che in tutta la mia vita non ho mai rubato né ucciso né versato una goccia di sangue. Questo è ciò che voglio dire.
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