Questo è ciò che volevo dire. Non augurerei a un cane o a un serpente, alla piú miserevole e sfortunata creatura della terra, ciò che ho avuto a soffrire per colpe che non ho commesso. Ma la mia convinzione è un'altra: che ho sofferto per colpe che ho effettivamente commesso. Sto soffrendo perché sono un radicale, e in effetti io sono un radicale; ho sofferto perché sono un italiano, e in effetti io sono un italiano; ho sofferto di piú per la mia famiglia e per i miei cari che per me stesso; ma sono tanto convinto di essere nel giusto che se voi aveste il potere di ammazzarmi due volte, e per due volte io potessi rinascere, vivrei di nuovo per fare esattamente ciò che ho fatto finora.
Ho finito. Grazie.
NOTE
(1) Sorella maggiore di Vanzetti. La sorella minore è Vincenzina. Ettore è l'ultimo nato della famiglia.
(2) Quando manchi altra indicazione, si intenda sempre la sorella maggiore, Luigia.
(3) Cartolina inviata dall'Havre il giorno dell'imbarco per gli Stati Uniti.
(4) La lettera è senza data. Essa fu probabilmente scritta nel 1908.
(5) Quando manchi altra indicazione si intenda la zia paterna Edvige.
(6) Mutua popolare. Gli enti assicurativi e previdenziali erano ancora privati.
(7) L'on. Falletti.
(8) Giovenale Brunetti, fratellastro di Bartolomeo Vanzetti.
(9) Probabilmente la moneta da 25 cents per la sottoscrizione del Comitato di difesa pro Sacco e Vanzetti.
(10) Elvira Fantino in Isaia, emigrata di Villafalletto.
(11) Dal piemontese. Nella casa di Villafalletto, i Vanzetti avevano una «stanzassa» (cioè una stanzaccia) adibita a magazzino di prodotti alimentari, soprattutto di frutta.
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