M. Benedetto mio caro, voi mi dite che il nostro M. Pietro Bembo si lascia crescere la barba, che per certo assai mi piace, che faremo cosa con molto più bella forma. Ora, per dirvi la cosa come ella sta, avendo questa fantasia di lasciarsi crescere la barba, vi fo intendere che in due mesi non sarà tanto grande che stia bene che non sarà più che dua dita lunga, e sarà imperfetta, a tale che, facendo la sua testa in medaglia in questo modo, quando la barba venga poi al suo dovere, la mia medaglia non somiglierà; e radendosi, manco somiglierà la detta medaglia con la barba corta. Ora a me parrebbe che, volendo fare cosa che stesse bene, dovessimo lasciare venire(16) la barba al suo dovere, e questo sarà infino a quaresima, e faremo cosa più laudabile. Questo non pensiate che io dica per mettere tempo in mezzo, che vi giuro che a tutt'ora che con un minimo verso mi avvisiate, subito monterò a cavallo così volentieri, quanto cosa che io facessi mai, e così vi do mia fede; se ei vi pare che questa cosa istia ben così, e a proposito fusse iscriverne a s. Signoria; e se ei vi paresse che io iscrivesse così male un verso di questo mio parere a s. Signoria, avvisatemi, e tanto farò; e state senza sospetto del mio venire, che sono in tutto paratissimo ai comandi vostri.
Il mio da bene vecchione Piloto(17) a quest'ora dee esser morto, secondo che mi scrive il mio Luca. Per certo, che m'ha dato assai dispiacere: pazienza. Non dirò altro. Sono alli comandi vostri: istate sano, che Dio vi guardi.
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