Di Roma, a dì 9 di settembre, M. D. XXXVI.
XV.
Benvenuto Cellini a M. Benedetto Varchi.
Molto(18) meglio saprei dir le ragioni di tanta valorosa arte a bocca, che a scriverle, sì per essere io malo dettatore e peggio scrittore. Ma pure quale io sono, eccomi. Dico che l'arte della scultura, infra tutte l'arti in cui interviene disegno, è maggiore sette volte, perchè una statua di scultura deve avere otto vedute, e conviene che elle sieno tutte di egual bontà; il perchè avviene che molte volte lo scultore manco amorevole a tale arte si contenta d'una bella veduta, insino in due; e per non durare fatica di limare da quella bella parte, e porlo in su quelle sei non tanto belle, gli vien fatta molto scordata la sua statua, e per ognuno da dieci gli è biasimata la sua figura, girandola intorno di quello che alla prima veduta ella si dimostra; dove qui si mostrò l'eccellenza di Michelagnolo per avere osservato quanto tale arte merita, e per mostrar maggiormente la grandezza di tale arte. Oggi si vede Michelagnolo essere il maggior pittore che mai ci sia stato a notizia, nè in fra gli antichi, nè in fra i moderni, solo perchè tutto quello che fa di pittura, lo cava dagli studiatissimi modelli fatti di scultura; nè so conoscere chi più s'appressi oggi a tale verità d'arte, che il virtuoso Bronzino(19). Veggio gli altri immergersi infra fioralisi, e di vederli con molte composizioni di vari colori, i quali sono uno ingannacontadini(20). Dico che, per tornare a tal grand'arte della scultura, che si vede per isperienza, se voi volete fare solo una colonna, o sia veramente un vaso, le quali son cose molto semplici, facendole disegnate in carta con tutta quella misura e grazia che in disegno si può mostrare, e poi volendo da quel disegno colle medesime misure fare o la colonna o il vaso di scultura, diviene opera che non ha grazia come mostrava il disegno, anzi par falso e sciocco.
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