Sommi avveduto che ell'ha ripreso vigore, e non le basterebbe quaderno di fogli, non che tutto questo, perchè ell'è ora nella beva sua; ma io perchè elle non vi paressero cerimonie troppo stucchevoli, per non v'infastidire non la intignerò più nello inchiostro, pure che la mi serva così tanto, che io noti i dì del mese, che sono 18 di febbraio. (23) In Casa.
XVII.
Tribolo a M. Benvenuto Cellini.
Quanto contento io abbia avuto, M. Benedetto mio, d'avere ricevuto la vostra lettera, e visto quanto vi duole quello che duole a chi ama gli uomini buoni e santi come voi, Dio sa e vede il tutto, ma di tutto ci abbiamo a contentare. So anche quanto vi siate rallegrato del divino Michelagnolo, che ne siate ragguagliato dal nostro Luca Martini, e io insieme con esso voi mi rallegro. E spero in Dio certo che egli abbia a tornare, il che a Dio piaccia. Io desidererei assai potervi risolvere quello che desiderate da me, e mi dolgo essere non atto al vostro desiderio, ma non mancherò per vostro amore dire brevemente quello che mi pare che voi cerchiate; perchè veggo che voi non cercate altro che di trovare il vero di questa cosa, perchè m'immagino che le difficoltà le conoscete dall'una e dall'altra parte, e per questo mi pare, cioè che la scultura sia nel concetto dell'operatore di mostrare manualmente quello che il vero è, non ingannare la natura; e che l'abbia a conoscere ogni specie d'uomini, cioè in questo modo, se fusse un cieco, e non avesse mai visto, non che toccato, se col giudizio suo, egli trovasse una figura di marmo o di legno o di terra, che confessasse: Ell'è una figura d'uomo, di donna, di bambino.
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