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      Dove mi sarà mai da loro figurato una terribilità di vento, che sfrondando un albero delle foglie, la saetta il percuota, l'accenda il fuoco, dove si vegga la fiamma, il fumo, il vento e le faville di quello? Figuratemi in scultura una figura che, mangiando su d'un cucchiaio, abbia un boccon caldo col fumo di quello, ed il soffiar del fiato, che esca di bocca di quell'altro per freddarlo. Gli scultori non faranno mai torcere il fumo della caldezza dal soffio freddo in alcuna parte. Ma lasciamo star questo. Ha in sè la pittura il dipingnere in muro, che è disunito dall'olio; ha la tempera con l'uovo, che è dall'olio e dal muro un'altra arte separata, e paion tutte tre una medesima. E se un pittore non disegna bene ed i colori benissimo non adoperi, ha perso il tempo in tal arte: e se ben colorisca, e disegno non abbia, il fine suo è vanissimo; oltre che se fa bene queste cose tutte, e non sia buonissimo architetto, non può tirar prospettiva che buona sia, perchè la pianta e 'l profilo sono cagione delle altezze, larghezze e stortamento e lineamento di quella. Appresso ha il ritrarre le persone vive di naturale somigliando; dove abbiamo visto ingannar molti occhi a dì nostri; come nel ritratto di Papa Paolo terzo, messo per verniciarsi insù un terrazzo al sole, il quale da molti che passavano veduto, credendolo vivo, gli facevan di capo, che questo a sculture non vidi mai fare. E perchè il disegno è padre di ognuna di queste arti, ed essendo il dipingere e disegnare più nostro che loro, atteso che molti scultori eccellentemente operano, che non disegnano in carta niente, ed infiniti pittori che non han disegno, come hanno a fare un quadro, se è da eccellente maestro dipinto lucidando i contorni, ei lo contraffanno di colorito sì simile a quello, che molti ingannati si sono, che da per sè non avendo disegno far non lo potriano, nascendo questo dalla difficultà dell'arte.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





Papa Paolo