Quello del signor Giovanni(40) s'intaglia tuttavia, la quale immagine ha tolto Tiziano e dalla medaglia e dal getto della faccia propria; e tosto che sia fornito, con le parole compostegli sotto si manderà a V. S. illustrissima, col farne poi parte al mondo; e li bascio la mano, con la solita riverenza. Di Venezia, il dì 30 dì dicembre, 1546.
XXVI.
Frosino Lapini a M. Antonio Gianfigliazzi.
Non prima da noi partisti alla villa colla tua familia insieme, che la pittura dell'Aretino(41) nella via de' servi, qual tu tanto desideravi vedere, si scoperse. Là dove tanta, e così bella varietà di materie ho conosciuto, che villania non piccola, e scortesia giudicheresti grandissima se non avessi presa la penna a scrivertene così succintamente alcuni particolari. Ma, se Dio mi guardi, molto mi era malagevole il risolvermi, qual delle due lodare si dovesse, e per conseguenza descrivere, o la gentil leggiadria e vaghezza dell'arte da una maestrevol diligenza accompagnata, ovvero il bello e nobil significato in tanta opera, con ingegno e accortezza tale spartito a' luoghi suoi, che e' sembra nulla potersi desiderare meglio. Imperocchè nella parte superiore vi si veggono(42) i sette pianeti con i loro segni appresso del Zodiaco, che attribuiti gli sono, figure non men belle e pronte, che colla loro situazione significatrici di quel ch'elleno ci rappresentano; sotto alle quali si scerne le Sette Età con varie attitudini, e gesti dalla dotta sua mano disegnate colle loro proprietà insieme, che qual le prime, rendono di sè chiaro testimonio.
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