Cinge tempera floribus suave olentis amaraci.
Le statue vorrei, che rappresentassero due province, la Toscana e l'Austria congiunte insieme con questo matrimonio, e perciò liete vengono a congratularsi e riconoscersi, ecc. Arebbe ciascuno quei vestimenti, divise e ornamenti che si conviene; e nella Toscana si potrebbe sopperire, a quel che paresse, che si fusse mancato nel nominar le città, perchè qui si potrebbono molto bene accomodar di pittura negli ornamenti che vi vanno intorno. Non mi par da por loro nome Germania e Italia; troppo larghi e troppo comuni, massimamente potendoci servire di questi più particolari e più propri, e perciò più atti a onorarsene che di quei tanto generali.
Il disegno di questo luogo è al foglio num. 3, che non accade dirne di più di quel che s'è detto.
Num. III. Alla piazza d'Ognissanti (e questo non è di necessità, ma arà assai grazia, e par che in simili feste non si soglia mancar di questa sorta d'ornamenti) si potrebbe far una guglia, o piramide o obelisco che ella si chiami, grande e magnifica, con una palla in cima, e sopra una statua come d'Eternità o di Felicità o di Gloria, come paresse meglio; e fusse questa piramide in su la sua base, posando su due leoni e due aquile, tramezzate con parole, che significassero esser dedicate alla perpetua, e stabile felicità e gloria della casa de' Medici, ec., e con quelli ornamenti che la facessero bella e magnifica; e sebbene questi simili nomi di felicità o gloria, ec., in questo mio discorso saran replicati più volte, avvertiscasi che quello che sarà stabilito una volta in un luogo, non si adoprerà in un altro, se già la cosa in sè di sua natura, o per virtù dell'invenzione, non lo comportasse.
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