Mi avendosi a far qualcosa, io ci vorrei una statua equestre in sur una bella base, che si potrebbe fare in onor di quella persona che piacesse a V. E. Quanto al gusto mio, io vorrei fare una cosa finta, come sarebbe, per dire un esempio, quel mostro, che l'Ariosto finge per l'Avarizia, il quale fu perseguitato, ferito e morto da quei signori che egli gentilmente descrisse; la qual invenzione però non fu sua, ma cavata dal maestro de' poeti Toscani, Dante nostro nel principio dell'opera, ove parlando della medesima bestia, disse (come si crede) pel signore Cane della Scala: Infin che veltro Verrà, che la farà morir con doglia ec. Questi la caccerà per ogni villa, Finchè l'arà rimessa nell'inferno, ec.
E questa invenzione bisognerebbe accomodarla al gusto dell'E. V., e di quella cosa, che più fusse secondo il gusto e la fantasia sua; e forse non sarebbe male fingere quel furore descritto da Virgilio nel l. 1 dell'En. "Furor impius intus - Sæva sedens super arma et centum vinctus ahenis - Post tergum nodis, fremet horridus ore cruento, ec." Et intenderei per una Furia, et per quel gruppo delle discordie, sdegni, parzialità, ingiurie, ruberie, violenze, rapine, che rovinano i popoli, dove non è buon governo o freno di giustizia; il qual furore per gran grazia di Dio e per la prudenza e giustizia de' nostri signori, è abbattuto, prostrato e confitto in terra da non si poter rilevare in eterno.
Un po' di schizzo d'un cavallo s'è fatto al num. 8 per un certo che di accennare la forma dell'ornamento più presto, che quel che vi ha a stare per l'appunto, secondo che s'è ragionato di sopra.
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