A questa similitudine e costume attendendo quel punto di chi dà e di chi riceve, sono ito adombrando questa invenzione, che insieme ci serve al concetto delle nozze et a onorare e celebrare quel sangue illustrissimo, come è di dovere in questa festa.
Quanto alla forma dell'arco, per la qualità del sito mi pareva ch'e' vi si potesse fare un semicircolo a uso di teatro, dove una porta o arco per passata guardasse la via della piazza di s. Maria Novella, un'altra alla via de' Cenni, un'altra finta nella testata che gira a S. Maria del Fiore, che se ne manda la pianta con un disegno fatto.
E piacendo questa invenzione e concetto, sarà quasi necessario determinare quali persone ci si abbiano a mettere, se a' papi Leone e Clemente si ha da aggiugnere Pio IV, e così chi altri di tanti uomini illustri, e principi, ec.
La pianta di questo canto, con una parte del profilo, è nel foglio num. 10, e avvertasi, che di quella sorta di profili ve ne viene tre, come quivi s'è detto.
Num. X. Da questo canto a S. Maria del Fiore, per le ragioni che si son dette, non ho pensato ad altro. E alla porta principale del Duomo s'era ragionato di fare, e pareva che all'E. V. sadisfacesse una bella e trionfale entrata; e, quanto al concetto dell'invenzione, io avevo pensato in questo modo.
Infine a qui si è soddisfatto a quella parte che riguarda alla pubblica letizia, e sodisfazione e contento, ed a quello che si ricerca per esprimere i comodi ed i piaceri e gloria di queste nozze, et appresso celebrare e ricevere con sommo onore i nuovi parenti; talchè fin qui la cosa procede ordinata, e va sodisfacendo a quelle parti che bisogna.
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