E queste cose e parole le metto per un poco di saggio, e per accennare un poco il mio concetto, e non per cosa ferma.
Questa invenzione mi parrebbe molto a proposito, come non solamente testimonio vero, fedele e grato delle cosa fatte, e succedute e provate sino a qui, ma ancora come una regola et una certa speranza, e come arra di quel che ha, con la grazia di Dio, a succedere. E sebbene a V. E. per la sua gran modestia parrà altrimenti, bisogna che ancor ella s'accomodi in questo al debito e desiderio nostro, che tutto sarà velato et accennato gentilmente, che si potrà conoscere il concetto senza carico o biasimo d'invidiosi o malevoli.
In questo arco, oltre alle statue delle Virtù di sopra descritte, pareva che fusse il luogo proprio della statua di V. E. I., che aspettasse e quasi ricevesse la principessa; e poteva essere o sola o in mezzo al principe et al sig. Giovanni(104), o veramente alla principessa; ma qui sarebbe dubbio a qualcuno, se in questi archi è conveniente porre le statue di quelle persone che vi son presenti; e veggo che ci sarebbe opinione di sì e di no: et ancora riveggendo le cose fatte in questo genere, veggo certi aver usato di metterle e certi no; anzi in cambio delle statue aver messo una Felicità, o una Vittoria o una Fortezza, dedicando quell'arco Victoriae verbigrazia Caroli V; così Foelicitati perpetuae: Fortitudini invictae Domini nostri, etc. Certi altri in cambio delle statue hanno messo l'arme di quel tal signore, in onore di chi e' si fa; e così s'è ito variando secondo l'opinione di chi ha fatto.
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Dio Virtù Felicità Vittoria Fortezza Victoriae Caroli V Foelicitati Fortitudini Domini
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