Il disegno della porta principale è num. 17, che s'è impastato in sul luogo proprio dove egli ha a stare.
E come l'E. V. sarà risoluta di queste, o altre invenzioni, se ne faranno i disegni per l'appunto con ogni particolarità: eleggendo poeti et altri buoni scrittori et anche riconsiderando meglio, e ripensando sopra le cose dette, s'andrà di mano in mano rassottigliando, abbellendo, et arricchendo queste invenzioni di storie, motti, imprese, che le facciano vaghe e belle. E questo è, quanto all'invenzione, quel che per ora mi occorre di mettere innanzi all'E. V. I.
Seguita nell ordine delle cose principali che si sono proposte, l'apparato del palazzo, il quale essendo in cura di Giorgio(106), tanto ingegnoso e di sì bello spirito, non penso che e' bisogni molto affaticarsi; et intendo qui di quello che bisogna per opera di pittori, scultori e architettori, che quello che aspetta alle camere o a' conviti, so che tutto è pensato e provveduto benissimo.
E, quanto alla sala grande, l'ordine tutto è dato del palco per le pitture, stucchi, e metter d'oro, e si tira innanzi vivamente, da promettersi certo di poterlo godere al tempo suo.
Quanto al piano della sala, anche ha pensato il medesimo messer Giorgio, e così del cortile da basso, che ha bisogno d'essere un poco aiutato: e di tutto ne manda le piante e disegni detto Giorgio, e dirà il concetto suo, che lo saprà far meglio che non saprei io; il quale mi parrebbe (se V. E. non ha particolar disegno), e così pare anco a lui, che e' dovesse corrispondere al concetto della porta e seguire quella invenzione, dimostrando, che quello sia la sede e domicilio d'ogni grazia, virtù e contentezza, come poi se ne farà i disegni particolari per l'appunto.
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Giorgio Giorgio Giorgio
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